Italo Cavagneri è il primo di 11 figli (8 maschi e tre femmine di nome Claudia, Itala e Aderly) e ha la notorietà nel suo dna, visto che suo papà Luis fu calciatore professionista e sua zia Nancy è la comica peruviana più famosa. “Eravamo una famiglia di media classe, né ricca né povera. Nostra madre ci insegnò il rispetto e il valore della famiglia. Per questo ora, quando ci troviamo, è una festa. E io l’ho insegnato ai miei tre figli. Sono passato attraverso cose molto belle in Italia, ma questo non esclude il voler bene al mio Perù per quanto il mio bis-nonno era un emigrato siciliano. Ha lasciato la famiglia per trasferirsi per fare del bene e per fare il bene dei suoi cari. Personalmente ho conosciuto tanta gente buona, che mi ha dato tanto e devo ringraziare molto in modo particolare Silvano De Febo che mi ha dato una grande mano al pari della sua famiglia in un momento difficile per me. Per me è come un secondo papà e io per lui sono diventato un figlio. Adesso mi sento molto tranquillo e felice, perché sto vivendo una fase di maturità della mia vita. Non ci sono solo il lavoro e gli allenamenti, in cui comunque bisogna dare il massimo”.
Quanto al futbol, l’ex calciatore professionista italo-peruviano (esordì a 17 anni nella peruviana Sport Boys, club in cui era cresciuto come suo padre) afferma: “Nella mia “tappa” di allenatore sono passati tanti ragazzi, che adesso giocano nelle giovanili di società professioniste o sono nelle loro mire. Ad esempio Emiliano Davia è all’Udinese da due anni, il capocannoniere Tommaso Casagrande è all’Hellas Verona e il talentuoso portiere Nicholas Lazic, di origine serba, ha firmato da poco per il Cjarlins Muzane. Nel calcio bisogna lavorare come nella vita; dicono che sono un allenatore di carattere, ma io vado al campo per allenare e capisco quando un ragazzo ha i margini per crescere e perciò chiedo impegno e voglia. Con i più piccolini bisogna essere amici e non puntare tutto sul bastone e carota, ma quando serve, si passa a lavorare con la massima attenzione e concentrazione. Il rispetto viene di conseguenza”.