
Triestina-Feralpi 0-0, Gasperutti: "Squadra vogliosa e concentrata per tutta la gara"
Ma chi ha detto che il 17 porta male? Finalmente dopo 17 partite la Triestina è riuscita a mantenere la sua porta inviolata
e ovviamente il risultato è arrivato; certo non quello auspicato e anche meritato, ma almeno quel punticino che interrompe la sequenza orribile di tre sconfitte consecutive, condite da prestazioni sconfortanti.
Una Triestina rabberciata, con assenze importanti soprattutto in mezzo al campo, ha tenuto bene contro una delle squadre di vertice, quella Feralpi molto temuta alla vigilia, che poi sul campo non si è rivelata nulla di trascendentale, pur avendo confermato di essere una buona squadra di C, ma nulla di più.
Finalmente abbiamo visto una squadra concentrata per tutti i 90', certo alcuni svarioni sono immancabili, ma questa volta non abbiamo pagato dazio e la sensazione è che la squadra abbia tenuto meglio il campo.
Quando si deve tamponare una situazione che sta degenerando e che ti trascina verso un abisso senza fondo, la prima cosa da sistemare è la difesa, coprirsi le spalle per dare una base solida su cui poggiarsi. Questo è quello che mi sembra sia stato fatto in questa partita, l'inserimento dei tre difensori più esperti in rosa, ben bloccati dietro e ben attenti al loro compito con diligenza senza voli pindarici, ha evitato le solite sbavature che puntualmente venivano punite pesantemente. Contro la Feralpi, che pure aveva in campo tre attaccanti di buon valore come Cernigoi, Guerra e Di Molfetta, non ha sofferto non concedendo quasi nulla; qualche buon scambio che ha creato un paio di pericoli nella fase iniziale di gara e qualche pericoloso angolo che ha portato ad un paio di battute al volo molto pericolose, che con un po' di più attenzione potevano essere evitate, nella ripresa.
Per contro la Triestina è stata molto più pericolosa con Adorante nei primi minuti, quando ha mancato due ottime occasioni, una delle quali sventata con un intervento miracoloso dal giovane portiere monfalconese Pizzignacco e poi con Minesso nel finale, occasioni che potevano fruttare qualcosa di più.
La Triestina ha affrontato i gardesani schierandosi a specchio, con un 4-3-1-2, schieramento che vedeva sulla fascia destra molto attivi Ghislandi e Paganini che hanno creato diversi pericoli, affondando la loro azione con molteplici iniziative, mentre dalla parte opposta era piuttosto bloccata con Ciofani che solo nelle fasi iniziali si è avventurato oltre la metà campo e con un Lovisa che era quasi all'esordio e che è sembrato piuttosto bloccato e preoccupato più di non sbagliare e di eseguire il proprio compito, che di rendersi pericoloso in fase propositiva. Per contro anche il Salò sulla sponda sinistra aveva il giovane Tonetto figlio di Max, molto attivo e propositivo, mentre sulla destra Bergonzi pur godendo di molta più libertà che gli veniva concessa da Lovisa, sempre un po' in ritardo nelle chiusure, anche lui sembrava più preoccupato di non scoprire la sua zona, anziché approfittarne: ah se avessimo potuto disporre di Felici che negli ultimi tempi era sembrato il più in palla, ma che con il suo gesto folle di Piacenza, si è tolto di mezzo proprio ora che ne avremmo avuto più bisogno. A centrocampo si è visto un Gori molto in palla, il migliore, che ha corso e si è sacrificato molto, giocando un gran numero di palloni; la sua generosità poi l'ha portato a commettere un fallo essenziale, per impedire un pericoloso contropiede che gli è costata l'ammonizione (e siamo già a sette). Diligente ma timido Lovisa, che si è visto poco in fase offensiva, mentre più esuberante e attivo Paganini. L'attacco alabardato è sembrato più centrato con una punta di peso come Adorante, a supporto del generoso Ganz che se n'è giovato, dietro a loro giostrava Minesso più attivo del solito, ma a mio avviso molto lontano dal giocatore che ci si aspettava; in una occasione nel finale su un buon pallone spizzato in verticale, si è proprio visto che gli è mancato il guizzo per arrivare prima del difensore che stava chiudendo e l'occasione sarebbe stata proprizia perchè si sarebbe presentato da solo in area. In due occasioni nel finale poi, ha avuto il match ball sul piede, ma in tutte e due le occasioni ha calciato troppo pulito facendosi respingere il tiro scoccato da una posizione ravvicinata.
Quando non si riesce a sfondare su azione, bisognerebbe sfruttare maggiormente le palle inattive, che nel calcio moderno sono spesso la panacea per situazioni senza sbocchi. L'Alabarda purtroppo di punizioni in zone pericolose, non ne ottiene mai o quasi; stavolta per esempio nemmeno una ed è un sintomo della poca attitudine nell'approcciarsi centralmente con pericolosità e palla a terra ai 16 metri e nemmeno nei corner, che vengono battuti male e debolmente, riesce a creare quelle situazioni in area cui si affidano le squadre come ultima “spes”.
Il punto con la Feralpi è stato un buon risultato, a patto però che faccia prodromo ad una serie di prestazioni che diano continuità. La classifica, con le sorprendenti vittorie esterne di Vecomp e Mantova, si è fatta molto grama e il distacco dalla zona tranquilla s'è dilatato. Le prossime due gare con Sangiuliano e Pergolettese, proprio le due squadre su cui bisognerebbe fare la corsa per evitare i play-out, sono di una importanza capitale, perchè perdendole, il distacco diventerebbe quasi decisivo e incolmabile.
La Triestina vogliosa e più attenta vista in questa circostanza è un buon viatico e fa sperare in un risultato positivo che può dare fiducia ad un ambiente depresso e sempre troppo critico e disfattista per natura, che sicuramente non fa bene a chi ama questi colori, ma rende solo le situazioni più difficili da affrontare. Oggi ci accontentiamo della prestazione, domenica invece bisogna portare a casa qualcosa di più sostanzioso, per mettere fieno in cascina in vista, speriamo, di un mercato di riparazione quanto mai fondamentale.