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Bruno Gasperutti a fine gara

Triestina-Trento 0-1, Gasperutti: "L'Unione si disunisce in dieci, il progetto merita fiducia"

05 Settembre 2023
di vicedirettore

Un Trento tetragono, ordinato e ben messo in campo, ha rovinato la festa alla Triestina alla prima stagionale davanti al suo bel pubblico. Un vero peccato perchè la nuova proprietà americana meritava un risultato diverso, per tutto l'entusiasmo che è riuscita a riportare in una piazza difficile come la nostra, sempre un po' troppo diffidente e troppo emotivamente incostante, per gli alti e bassi d'umore che caratterizzano l'umore dei suoi tifosi.

Lo spettacolo è stato bello, la coreografia della curva tutta imbandierata ed entusiasta pure, anche il tifo corretto e sempre costruttivo, il risultato del campo purtroppo no. Ma raccontiamola a grandi linee questa prima uscita dell'Alabarda: la squadra è partita con buon piglio, propositiva e con qualche idea brillante, svolgendo un gioco piacevole e facendo vedere una buona copertura del campo. Per 20' non ha fatto uscire il Trento dal suo guscio e ci si aspettava da un momento all'altro la rete che apriva la cassaforte gialloblù. Subito al 5' una bellissima azione con tuffo di testa finale di Lescano che sfiora il palo, ma era in fuorigioco, l'azione e la conclusione però restano ed era tutto molto bello. All'8' lancio in verticale di Struna per Redan che si presenta molto defilato, cross e il portiere smanaccia in tuffo orizzontale: nessuno è pronto per il tap-in. Al 16' affondo velocissimo sulla sinistra di Anzolin che travolge tutti gli avversari, ma si allunga un po' il pallone e deve crossare, la difesa gialloblù però è attentissima e respinge. Il Trento che era partito guardingo dopo 20' un po' passivi, mette il naso oltre la metàcampo, non è mai pericoloso ma dà sempre l'impressione di avere le idee chiare e per questo, bisogna prestare molta attenzione. Al 29' una situazione un po' ingarbugliata in area alabardata, viene risolta con un intervento pericoloso che richiederebbe l'ausilio del Var, che per fortuna non c'è; il nostro è ancora uno sport vecchia maniera, con giudizi immediati sia positivi che negativi, meno televisivo di quello a cui ci hanno abituati, dove bisogna aspettare 2-3 minuti per esultare dopo una rete. Al 33' palla gol per Redan che entra da solo in area, ma si allarga nel controllo e poi deve crossare, ma ancora una volta la difesa trentina fa buona guardia. Il primo tempo è tutto qui, lo spettacolo è stato piacevole e abbiamo visto una buona Triestina, ma il Trento è una squadra rognosa da prendere con le molle. La ripresa si apre al 7' con la seconda ammonizione di Pierobon, che blocca una ripartenza al limite dell'area di rigore avversaria e qui comincia un'altra partita. Tesser deve cambiare e immette Celeghin al posto di El Azrak e la squadra perde un po' di gamba con l'uscita dei due centrocampisti che appoggiavano le incursioni delle due punte; il centrocampo che si avvaleva di due giocatori che appoggiavano la manovra avanzata, si ritrae troppo lasciando una vasta zona centrale all'avversario, che ne fa trampolino di lancio e prende in mano la partita. Al 23' Lescano avrebbe sulla testa una buona occasione, ma purtroppo non riesce a schiacciare una punizione di Anzolin e il pallone sorvola la traversa. Ma arriva al 25' il gol che decide la gara, in verità non inaspettato perchè il Trento aveva l'inziativa e pur non essendo pericolosissimo si aveva la sensazione che prima o dopo l'occasione l'avrebbe avuta, anche perchè i suoi attaccanti erano sempre molto insidiosi e tutti di ottime qualità. Su un cross in area proveniente da sinistra, Anzolin fa una strana torsione per colpire il pallone con un esterno sinistro, invece di spazzare con il destro e il risultato è che fornisce un comodo pallone a Sangalli, qui bisogna dire lasciato colpevolmente solo al limite dell'area, che ha tutto il tempo di aggiustarsi la sfera e sparare un siluro sotto l'incrocio dei pali.

Il tempo per recuperare anche ci sarebbe, ma la sensazione è che la Triestina ha finito la benzina e ben difficilmente sarebbe riuscita a rimettere in sesto la partita. Infatti le palle gol nel prosieguo della gara sono per i trentini, che con Pasquato impegnano un Matosevic un po' approssimativo nella parata e per Petrovic che spara fuori da pochi metri un pallone d'oro servitogli da Attys.

Raccontata a grandi linee la partita, devo dire che la Triestina non mi è dispiaciuta fino a quando è rimasta a ranghi completi, poi invece si è disunita ed è stata troppo passiva senza riuscire più a ripartire.

E' una squadra che ha ancora attaccato il cartello di lavori in corso e bisogna aver pazienza, tanto più perchè stavolta, per un motivo o un altro, non poteva disporre di diversi elementi. Ha giocato a sprazzi, a folate, non dando troppa continuità all'offensiva, pur mantenendo sempre il controllo del gioco; si vede che è una squadra ancora da amalgamare. Correia che ne è il fulcro ha inizialmente fatto un'ottima impressione, ma poi gli avversari gli hanno preso le misure e si è un po' accartocciato su sé stesso, non dirigendo con la lucidità che si vede è nelle sue corde. Mi è sembrato che gli altri centrocampisti non gli dessero lo scarico semplice, erano sempre troppo distanti o coperti, mentre al contrario il gioco dei trentini era molto più fluido e le uscite più organizzate. In difesa la squadra rossoalabardata ha retto bene, non concedendo quasi nulla agli avversari che in attacco mi sono sembrati piuttosto talentuosi con gli ottimi Anastasia, Attys e Petrovic, ben assistiti da Pasquato che con il pallone tra i piedi è sempre un bel vedere, pur non avendo più lo spunto e il guizzo del passato.

Peccato per il gol subito che ha rovinato la festa dell'esordio e anche per l'espulsione un po' ingenua di Pierobon che ha indirizzato la partita, due episodi determinanti ma evitabilissimi. Aspettiamo con fiducia riscontri dalle prossime uscite, la squadra merita fiducia, la proprietà merita fiducia, l'allenatore è un esperto nocchiero ed è un lusso per la categoria, tutte le componenti sono positive e il futuro non può che essere roseo.

Ultima notazione per un terreno di gioco indecente, con zolle che si alzavano in tutte le zone del campo, non appena il piede calcava un po' di più sul terreno. Ho paura che questo sarà un leit-motive per tutta l'annata e che dovremo subirlo, ma oramai non si può più rimediare, questo è e dobbiamo tenercelo così e far buon viso a cattivo gioco.

BRUNO GASPERUTTI