Skip to main content

Triestina-Vecomp 3-2, Gasperutti. "L'Unione non decolla ma tira fuori gli attributi nel momento giusto"

03 Ottobre 2022
di vicedirettore

La Triestina ce l'ha fatta, questa volta ha vinto la prima partita del suo campionato e in maniera un po' rocambolesca,

come oramai ci ha abituati. Al Rocco abbiamo visto la continuazione della partita di serie A della sera prima tra Empoli e Milan, con un finale da brivido quasi fosse stato scritto dal miglior Alfred Hitchcock, per uno dei suoi famosi romanzi gialli.

E' questa la terza volta su cinque partite che la Triestina riesce ad aggiustare l'esito di un incontro nel finale, recuperando dei risultati che sembrano irrimediabili; qualcosa vorrà pur dire e ci si deve meditare sopra.

Fino a quando la squadra gioca il suo calcio sulla carta organizzato ma prevedibile, purtroppo produce poco o nulla: fino al pareggio di Ganz, non ricordo una sola occasione da rete prodotta dalla Triestina, solo un paio di tiri dalla distanza di Crimi e Sabbione, ben parati dallo scattante ma poco ortodosso portiere veronese. Poi subita la mazzata che in genere ti uccide, la reazione d'orgoglio, di voglia, di cuore, di freschezza, che va a cozzare a mio avviso con i cori e gli insulti che pervenivano dalla tifoseria più calda sul poco impegno, anche se un certo scossone i giocatori l'hanno ricevuto. A questa squadra una cosa sicuramente non manca: “la garra charrua”, in poche parole quegli attributi che la tifoseria imputava loro di non avere, ma che finora ha ampiamente dimostrato di possedere, rimediando come detto ben 3 gare su 5.

Anche stavolta la squadra è partita con volontà, cercando di giocare il pallone velocemente quasi con frenesia, ma sempre per linee orizzontali che contro una squadra organizzata e tignosa come la Vecomp aveva poche possibilità di successo.

Schierata con un inedito 3-5-2, faceva troppa fatica a trasmettere il pallone da un lato all'altro del campo, impiegando troppo tempo con troppi tocchi, permettendo così all'organizzata squadra ospite di chiudere tutti gli spazi. Non si sono mai visti spunti personali per creare la superiorità numerica e mettere in imbarazzo i difensori, sulla sinistra Paganini era sempre costretto ricevuta la palla a rigiocarla indietro, mentre sulla destra andava un po' meglio con Furlan e Ghislandi, anche se non riuscivano quasi mai ad andare sul fondo per servire al centro un cross rapido e pulito e venivano contrati. A ciò possiamo aggiungere che nessun centrocampista ha nelle sue corde il passaggio smarcante negli spazi, magari anche colpa delle due punte che non lo sollecitano e si muovono o in ritardo o non trovano lo spazio perchè troppo compresse sul limite dell'area.

Il gioco per tutto il primo tempo è quindi risultato asfittico, senza sbocchi e il gol sembrava una chimera e poteva arrivare soltanto da una prodezza balistica dalla distanza o da una casualità. E' venuto infatti da un tiro/cross di Crimi dalla destra, deviato da un difensore, con il pallone che si è impennato andando fortunosamente a spegnersi nell'angolino fuori dalla portata del portiere. La Triestina ovviamente fino a quel momento aveva fatto la partita e aveva concesso agli avversari solo qualche sgroppata in contropiede, quindi tutto era nella norma e nel regolare sviluppo della gara.

Nella ripresa la partita che nella prima parte pur piatta e senza grossi sussulti era stata giocata su buoni ritmi, si è adagiata e l'Unione ha pensato di controllarla agevolmente, anche perchè gli ospiti non sembravano proprio in grado di rimediarla. Invece nel calcio l'imprevisto è sempre dietro all'angolo e non bisogna mai dare nulla per scontato perchè poi puoi essere punito della tua ignavia. Così in una azione abbastanza innocua dei veronesi, il pallone è pervenuto a Lonardi fuori dall'area e questi ha sparato un radente che è andato a colpire il palo e sfortunatamente ha colpito sulla schiena Pisseri che si era lanciato in tuffo, entrando beffardamente in rete. Era il 57' e 2 gol abbastanza casuali avevano determinato un pareggio, che fino a quel punto era legittimo, perchè nessuna delle due contendenti meritava di più.

La Triestina non aveva grosse reazioni e dalla curva salivano i cori di un pubblico insoddisfatto da quello che vedeva; poi come se non bastasse, la Vecomp congegnava l'unica e più bella azione vista al Rocco andando in vantaggio. Lonardi conquistata palla nella sua trequarti metteva in moto sulla fascia sinistra Nalini controllato da Sabbione. Questi aveva una incertezza nell'affrontare l'avversario che lo saltava in tromba, andando sul fondo e servendo all'indietro un comodo pallone rasoterra per lo stesso Lonardi che si era inserito in area per ricevere (cosa questa mai vista per esempio, dai nostri centrocampisti); gran botta al volo sotto l'incrocio e il gioco era fatto.

A questo punto si era a metà ripresa e dopo un attimo di scoramento, anche spronati dagli improperi della curva, la squadra ha rialzato i ritmi e si è gettata generosamente all'attacco. Bravo è stato Bonatti a riassestare la formazione, passando ad un 4-3-3 molto offensivo, inserendo le due giovani punte e i giovani Sarzi e Felici sulla fascia sinistra. La squadra ne ha avuto impulso e vigore e si è vista una aggressività e un pressing ossessivo che era mancato in precedenza e che per esempio aveva fatto fare una sontuosa figura allo scarsicrinito Hallfredsson, che pur compassato e lento aveva dominato la scena perchè scarsamente vigilato. E' bastata una banale disattenzione di un difensore, che ha messo di testa in angolo un pallone che stava uscendo senza alabardati nei pressi e sul corner susseguente ecco la punizione della dabbenaggine.

Ma la Triestina non si parsa appagata dal raggiunto pareggio e lo si è visto dalla rabbia con cui i giocatori sono corsi a riprendere il pallone per riposizionarlo a centrocampo. Un paio di battute rabbiose ed ecco un altro episodio perlomeno fortunato: un bel pallone che stava per mettere solo davanti alla porta Adorante, veniva intercettato con il petto-braccio (?) da un difensore e l'arbitro, sicuramente meglio appostato di noi spettatori in tribuna, ha indicato deciso il dischetto. Onestamente non saprei dire se il pallone è scivolato dal petto al braccio, ma se così fosse, il rigore sarebbe legittimo; poi dopo le consuete rimostranze degli ospiti, Adorante con un siluro secco ha gonfiato la rete tra il tripudio di una curva che aveva ripreso vigore, ma che comunque aveva sostenuto la squadra nel suo travolgente finale. Si era alle battute finali e il risultato non poteva più sfuggire ad una formazione che oramai volava e aggrediva in tutte le zone del campo, tanto che proprio al 96' si poteva assistere alla più bella azione alabardata della giornata, conclusa dopo una serie di passaggi da Ganz, con un tiro sotto l'incrocio, che Sibi con un balzo da vero gatto, riusciva a deviare in angolo. E' stata la degna conclusione di una partita che per il finale palpitante ha avvinto ed emozionato tutti i supporters alabardati, che se ne sono usciti dallo stadio con il sorriso sul volto.

Questa vittoria dà morale e sicuramente aiuterà a lavorare in settimana, ma la Triestina è un paziente che ancora non ha superato la malattia, ricordiamo che le reti sono venute, da una deviazione abbastanza casuale, da un corner e da un rigore. Ci vorrà qualcosina in più nel prosieguo della stagione, ma stavolta a me è piaciuta la reazione e la vigoria messa dai giovani che sono subentrati nel finale; mi hanno dato l'impressione di una spina inserita in una presa di corrente che ha elettrizzato tutti i compagni. Per il momento è così, intanto gioiamo per i tre punti, per il prosieguo …... ci pensi mister Bonatti.

 

BRUNO GASPERUTTI