Triestina-FeralpiSalò 2-0, Gasperutti: "Decisive le verticalizzazioni"
Quest'anno al Rocco non ci facciamo mancare nulla, lo spettatore non s'annoia di certo e per fortuna il più delle volte esce anche con il sorriso sulle labbra.
Anche stavolta tante emozioni in una partita vibrante che ha tenuto lo spettatore attaccato al suo seggiolino fino alla fine e poi, ancora una volta, tripudio finale sotto la curva, che giustamente acclamava una squadra con degli attributi e un cuore grandi così.
Alla fine Pavanel ha detto che la squadra ha giocato bene per 95' e non soltanto dopo l'espulsione di Granochè. Allora io penso che un allenatore quando vede la sua squadra giocare come ha fatto la Triestina nei primi 33', in cuor suo si ritenga soddisfatto: la manovra fluida e il giropalla nonostante il pressing avversario riusciva a trovare sbocchi sulle corsie laterali; magari le occasioni non si presentavano con frequenza, ma il gioco scorreva piacevole.
La squadra però giocava con il fioretto in mano e l'avversaria trovava sempre i tempi giusti per chiudere gli spazi, perchè i tempi di gioco non erano così rapidi, la manovra era sicuramente gradevole, ma senza acuti. L'espulsione di Granoche ha fatto sì che di colpo la squadra si sia trovata nella necessità di aumentare i giri del motore per coprire i varchi che l'uomo in meno creava. Questo come conseguenza ha portato anche ad un aumento di ritmo e inevitabilmente a metàcampo con un uomo in meno non ci si poteva più permettere dei ghirigori per trovare la soluzione migliore per affondare, ma ci si doveva affidare alla sciabola e a palloni in verticale.
I due gol sono arrivati proprio da due verticalizzazioni immediate, con palla su Mensah, protezione e sponda per il tiro di Steffè. Poi verticalizzazione sublime di Lambrughi, che pesca 50 metri più avanti Petrella libero sulla destra, gran controllo dell'attaccante che prende in tromba il difensore e scarica un diagonale micidiale, per la seconda rete.
Allora alla fine possiamo dire che Pavanel ha ragione nel dire che la Triestina ha giocato bene per 95' minuti, ma io dico che ha giocato per 33' come ogni allenatore vorrebbe facesse la sua squadra e per il restante del tempo, come invece vorrebbe lo spettatore che assiste dagli spalti.
Questa Triestina è, come sostengo dall'inizio, una bella squadra, gioca bene ed è coperta in tutti i reparti con molte soluzioni a disposizione dell'allenatore. Per come è strutturata in casa riesce ad esprimere tutta la sua forza; il campo ampio e perfettamente livellato le permette di interpretare il suo calcio in modo ortodosso. In trasferta è evidente che trovi invece qualche difficoltà; intanto i terreni che trova non sono certamente come la “pelouse” di casa, magari sono più stretti, gli avversari ci mettono più intensità e agonismo, gli arbitri permettono qualche rudezza in più. Certo sono situazioni sempre successe e che sempre capiteranno, ma la nostra squadra che tende a fraseggiare specchiandosi un po' nella propria bellezza, forse, dovrebbe impugnare di più lo spadone e tagliar corto con affondi diretti perchè ne ha le qualità e gli uomini per farlo.
La nostra difesa quando la squadra è corta e attenta è quasi impenetrabile; il centrocampo ha uomini vigorosi che nella battaglia non tolgono il piedino; il nostro attacco è veloce e ha spunto, quasi tutti sono bravi nell'uno contro uno. Forse dovremmo sfruttare di più queste nostre caratteristiche e badare di più al sodo, la squadra deve cambiare passo in trasferta ed è da questo genere di partite che passa il risultato finale in campionato.
La partita con la Feralpi, secondo me, ha evidenziato questo aspetto che non andrebbe sottovalutato, una squadra con tale cuore e tale compattezza morale, è un peccato che si presenti sui campi caldi di provincia con un tono più molle, magari con la pretesa di far vedere quanto sia brava. Della partita vorrei ancora sottolineare la grande prestazione di tutta la squadra, tutti quanti sono stati veramente al di sopra della sufficienza. Fare graduatorie di merito sembra quasi uno sminuire la prova degli altri giocatori, ma va segnalato almeno qualche spunto che alla fine ci è rimasto negli occhi e che ci siamo portati a casa: il tiro al volo d'esterno di Steffè, una pregevolezza balistica. L'elegante uscita dall'area di Lambrughi con lancio millimetrico per Petrella, che vale il prezzo del biglietto. Il controllo e lo spunto in velocità di Petrella, che poi ha scaricato un missile a filo d'erba. Lo spunto in dribbling di Hidalgo, il più giovane di tutti, che come un veterano ha ballato in punta di bulloni tra quattro avversari, uscendo palla al piede da un metro quadro.
Il gran puntiglio e generosità di tutti, per portare a casa un risultato importantissimo, che ci ridà al momento, il secondo posto solitario, con le avversarie più sgranate e annaspanti. E' stato proprio un bel modo per festeggiare questo centenario: AUGURI UNIONE.
Bruno Gasperutti