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pallacanestro trieste

Alla Pallacanestro Trieste il derby di Cividale, buon esordio in Supercoppa

La Pallacanestro Trieste passa a Cividale nella prima sua gara della Supercoppa. Cividale invece aveva già giocato e perso lunedi contro Udine per 87-62. Ora la qualificazione al prossimo turno se la giocheranno le due vincenti tra due giorni al PalaRubini. Una buona Pallacanestro Trieste che ha sofferto abbastanza solo nel primo quarto e per qualche sprazzo nel secondo. Quattro in doppia cifra: Brooks, Candussi, Campogrande e Deangeli. Questi ultimi due sembrano tutt’altri giocatori rispetto alla scorsa stagione. Merito probabilmente di coach Christian e della categoria inferiore. 

I primi punti della gara sono di Furin con due liberi. Impatta ben presto Deangeli. Tripla di Ruzzier: 4-5. Altre bombe con Redivo, Ferrero, ancora Redivo e due volte Campogrande: 19-19. Si procede in equilibrio con il canestro sulla sirena di Miani: 23-21 al primo intervallo.

Il secondo quarto si apre con il tiro da oltre l’arco di Deangeli e da un canestro dello stesso, poi Campogrande: 23-28. Rota replica da tre: 26-28. Tripla di Campogrande e Candussi da sotto: 26-33. Trieste si siede un attimo e Cividale con le triple di Miani e di Redivo e il canestro di Dell’Agnello opera il sorpasso: 34-33. Vildera subito dopo riporta gli ospiti in vantaggio. Tre bombe di Filloy e una di Brooks scavano il solco: 38-51 a metà gara. Sino ad ora 11 punti per Redivo e per Campogrande. Per Trieste un’ottimo 10/18 da oltre l’arco.

Il terzo quarto si apre con la bomba locale di Marangon e il canestro di Miani: 43-51. La Gesteco si avvicina pericolosamente: 54-57. Botta e risposta da tre fra Brooks, Marangoni e Campogrande: 57-63. Nel finale a segno ancora Isotta e due volte Brooks: ultimo riposo sul 59-67.

Inizio ultimo quarto con la tripla di Campogrande: 59-70. Trieste resta avanti, due liberi di Candussi e un’entrata di Ruzzier valgono il 61-74. Altra serie di tiri da oltre l’arco: Isotta, Candussi e due volte Redivo: 70-79. Ruzzier e due liberi di Ferrero: 70-83 a meno 3’. Risultato praticamente in cassaforte. La gara si chiude con due liberi a bersaglio di Deangeli: 76-86.

 

Il tabellino.

 

UEB GESTECO CIVIDALE     76

PALLACANESTRO TRIESTE 86

(23-21; 15-30; 21-16; 17-19)

UEB GESTECO CIVIDALE: Marangon 9, Redivo 19, Miani 15, Balladino ne, Mastellari 3, Rota 6, Balde ne, Furin 11, Bartoli, Barel ne, Isotta 9, Dell’Agnello 4. All. Pillastrini.
PALLACANESTRO TRIESTE: Bossi, Filloy 9, Rolli ne, Reyes ne, Deangeli 13, Ruzzier 7, Camporeale ne, Campogrande 19, Candussi 14, Vildera 4, Ferrero 8, Brooks 12. All. Christian.

Note.

Tiri da 2: Cividale 18/43, Trieste 17/29

Tiri da 3: Cividale 12/27, Trieste 14/35

Tiri liberi: Cividale 4/7, Trieste 10/14

Rimbalzi: Cividale 36, Trieste 42

 

Battuta Verona soffrendo, la Pallacanestro Trieste chiude bene l'anno

E come si dice in questi casi, visto il periodo, “buona fine”. L’ultima gara dell’anno infatti porta il successo alla Pallacanestro Trieste in una partita complicata contro Verona. Veneti che non sono riusciti a capitalizzare un vantaggio anche di 12 punti nel corso del terzo quarto. Trieste è stata brava a non deragliare, di rimanere lì vicino e con un gran bel ultimo quarto, fatto di difesa e di testa, ha soprassato e condotta in porto. Non ha ribaltato la differenza canestri della sconfitta dell’andata ma vabbene così, era una sfida troppo importante da vincere. Il campionato è ancora lunghissimo ma guai a restare indietro in classifica. Le altre rivali per le prime piazze hanno infatti tutte vinto (Bologna e Forlì a fatica, Udine facilmente) per cui in graduatoria Bologna e Forlì con 28 punti poi Udine con 26, Trieste con 24 ma una partita in meno e Verona con 22.

Nei 2863 spettatori di questa sfida c’era anche la presenza di Sly Gray, indimenticato ex biancorosso e anche veronese che ha presentato il libro che racconta la sua vita e raccolto nel prepartita grandi applausi dal pubblico.

Deangeli apre le danze, replica Devoe. Brooks da tre: 5-2. Inizio punto a punto. Ospiti avanti con Devoe: 10-11. Brooks da oltre l’arco per il 15-13. Bossi firma il 17-17. Vildera il 23-23 con cui si va al primo intervallo.

Prima parte del secondo quarto favorevole ai biancorossi. Botta e riposta tra Candussi e Udom e poi bomba di Campogrande, Deangeli, Candussi e Filloy da tre: 35-25. Qui Trieste si ferma. Triple di Esposito e di Devoe e due canestri di Murphy: 35-35. Anche Deangeli da oltre l’arco ma risponde subito Stefanelli allo stesso modo: 38-38. Nel finale triple per Stefanelli e Gazzotti: 40-48. Sulla sirena dai 6,75 colpisce pure Ruzzier: 43-48 e metà gara andata.

Nel terzo quarto partezza a razzo per Verona con la tripla di Penna e i canestri di Udom e di Gazzotti: 43-55. Replica Brooks da tre: 46-55. Due canestri di seguito di Ruzzier valgono il 52-59. Botta e risposta da oltre l’arco tra Devoe e Brooks: 55-62. Verona va avanti di undici punti, nel finale quattro punti per Ruzzier sanciscono il 63-68 dell’ultimo riposo.

L’ultimo quarto si apre con un canestro di Murphy e due liberi di Folly: 65-70. Stefanelli e Bossi, entrambi da tre: 68-73. Trieste si avvicina ulteriormente sul 72-73. Vildera manca da sotto il sorpasso ma non così Filloy che con tre liberi firma il 77-75. Brooks mette il +4. Devoe tira fuori da cilindro due triple a cui risponde Reyes in egual maniera e poi Filloy da sotto: 86-83. Brooks sbaglia a 50” dalla fine, lo imita Devoe da tre a meno 35”. Rimessa di Trieste a meno 30”, fallo su Ruzzier che infila entrambi i tiri dalla linea della carità: 88-83 con ancora 13” da giocare. Trieste difende bene e concede il canestro da sotto a Udon allo scadere: finisce 88-85.

Il tabellino.

PALLACANESTRO TRIESTE        88

TEZENIS VERONA                       85

(23-23; 20-28; 20-20; 25-17)

PALLACANESTRO TRIESTE: Bossi 5, Filloy 10, Rolli ne, Reyes 12, Deangeli 7, Ruzzier 15, Camporeale ne, Campogrande 3, Candussi 10, Vildera 6, Ferrero, Brooks 20. All. Christian.
TEZENIS SCALIGERA VERONA: Stefanelli 12, Morati ne, Gazzotti 7, Gajic, Devoe 22, Esposito 16, Murphy 13, Penna 5, Udom 10, Bartoli. All. Ramagli.

Note.

Tiri da 2: Trieste 21/34, Verona 23/39

Tiri da 3: Trieste 11/28, Verona 10/27

Tiri liberi: Trieste 13/22, Verona 9/13

Rimbalzi: Trieste 39, Verona 31

Clamorosa sconfitta della Pallacanestro Trieste che contro Roma spreca venti punti di vantaggio

E' crisi nera in casa Pallacanestro Trieste. Contro una squadra di caratura inferiore, davanti al proprio pubblico, i ragazzi di Jamion Christian steccano ancora. Arriva una sconfitta decisamente inaspettata, soprattutto dopo aver visto i primi 25’ da gara quando il vantaggio era arrivato a venti punti (61-41 al 23’) mostrando una pallacanestro logica con i tiri da tre centellinati all'occorrenza. 

Una sfida che ricorda quella della quarta giornata del campionato in casa di Cento quando Trieste conobbe la prima sconfitta trovandosi sopra di 17 punti (53-36) all’intervallo lungo. In quella squadra emiliana militava anche Sabin che mise a segno 18 punti. Lo stesso Sabin la Pallacanestro Trieste se lo è trovato di fronte ora contro la Luiss. Stavolta ha segnato 28 punti e la sua squadra ha di nuovo strarimontato credendoci sempre.

A fine gara c’è incredulità in tutto il palazzo. La Curva non l’ha presa bene contenstando a fine partita soprattutto Mike Arcieri e poi coach Christian. Gran lavoro per gli steward che cercano di placare gli animi. Per la società sarà forse un altro incidente di percorso sulla strada dei play-off, laddove bisognerà essere pronti con la testa e con il fisico. Per intanto però i tifosi in palazzo sono sempre meno, la disaffezione aumenta sempre più.

A fine gara in sala stampa sono queste le parole di Jamion Christian: “Siamo incredibilmente dispiaciuti come abbiamo giocato nell’ultimo quarto, non è scusabile per un team che è stato ad alti livelli per tutto l’anno ai rimbalzi essere così dominati in area nei rimbalzi, non stiamo chiedendo a nessuno di fare cose che non possono fare ma tirare 3/17 da tre non è accettabile. Non dovevamo trovarsi in quella situazione negli ultimi 4’. La nostra personalità sta crescendo e dobbiamo imparare ad essere più duri nei momenti difficili”.

 

La sfida si apre con il canestro di Deangeli. Saranno i suoi unici due punti della serata. Il 2-2 è una schiacciata di Miska. Break triestino di 5-0. Il primo quarto scorre via con Trieste sempre avanti, alla sirena finale è più sei.

Nel secondo quarto Trieste allunga, va ben presto in vantaggio in doppia cifra toccando il più 18 sul 44-26. Sembra una passeggiata. Dal 49-30 al 52-35 di metà gara. Un margine che sembra di tutta sicurezza.

 

Inizio di terzo quarto ancora comodo, sembra un allenamento a risultato acquisito. Al 3’ è più 20. Nei restanti 17’ insomma c’è solo da amministrare. Al 5’ è 65-48. Roma rimane ad una quindicina di punti di distacco. Allo scadere della frazione la bomba ospite di D’Argenzio manda le square all’ultimo riposo sil 72-59. E anche qui le preoccupazioni sembrano poche.

 

Nei primi minuti dell’ultimo quarto la Luiss rosicchia qualcosina: 78-71 al 3’. Trieste però tiene: 81-75 con ancora 4’ da giocare. Un minuto dopo è 83-78. Tripla di D’Argenzio: 83-81 quando mancano 120” alla fine. Brooks sbaglia poco dopo la bomba del più cinque che avrebbe forse scritto un altro finale. Ancora D’Argenzio protagonista che infila i due liberi del pareggio all’8’24”. Si sbaglia di qua e di là. Si entra nell’ultimo minuto. Trieste perde palla al 9’29”. A meno 16” Sabin trova da tre il primo vantaggio capitolino dell’incontro: 83-86. Negli ultimi secondi due liberi segnati da Filloy e altrettanti da Miska: 85-88. Con 8” da giocare Brooks subisce fallo, sbaglia però entrambi i liberi. Ruzzier sbaglia da oltre l’arco il tiro della disperazione.

 

Il tabellino.

 

PALLACANESTRO TRIESTE      85
LUISS ROMA                             88

(26-20; 26-15; 18-24; 15-29)

PALLACANESTRO TRIESTE: Obljubech, Bossi 3, Filloy 19, Rolli, Deangeli 2, Ruzzier 11, Camporeale, Campogrande 12, Candussi 14, Vildera 13, Ferrero 5, Brooks 6. All. Christian.

LUISS ROMA: Murri 2, Villa 3, Fallucca 6, Pasqualin 3, D’Argenzio 11, Jovovic 1, Sabin 28, Miska 12, Basso, Cucci 9, Salvioni 13. All. Paccariè.

Note.

Tiri da 2: Trieste 23/40, Roma 16/34

Tiri da 3: Trieste 9/29, Roma 12/36

Tiri liberi: Trieste 12/20, Roma 20/27

Rimbalzi: Trieste 43, Roma 41

Divisione Regionale 1, tutte vittorie in casa

DIVISIONE REGIONALE 1

GIRONE C – QUARTA GIORNATA

SANTOS-SERVOLANA 73-59

 (22-12, 33-25, 56-44)

 SANTOS: Caponigro n.e., G. Crevatin 18, Brakovic, Bolle, Dolce 2, Lucian 6, Girotto 4, Zamboni, Germanò n.e., Pecchiar 11, Spanghero 16, P. Crevatin 16. All.: Prelog

SERVOLANA: Macoratti, Rebelli 7, Segrè 2, Pobega 13, Milic 12, Giustolisi 5, Godina 6, Nardelotto, Murabito n.e., Dagnello 14, Ojo n.e., Pertot ne. All.: Gregori

VENEZIA GIULIA BASKET-PALLACANESTRO TRIESTE 71-59

(14-19; 38-35; 53-43)

VENEZIA GIULIA BASKET: Gonzalez 6, Viller 15, Moschioni 8, Duro 4, Norbedo 4, Cesana 5, Polese, Ruzzier 2, Lazzari 25, Kristancic, Riccio 2. All.: Bortolot

PALLACANESTRO TRIESTE: essini 2, Maniacco 7, Boscolo 6, Martucci 19, Cinquepalmi 3, Maran 4, Buriani 1, Traversin 5, Gulic 5, Crechici 2, Doriguzzi, Guerrieri 5. All.: Comuzzo

SAN VITO TRIESTE-INTERCLUB MUGGIA 75-43

 (21-10; 13-18; 26-8; 15-7)

SAN VITO TRIESTE: Fonda, Suzzi 6, Grimaldi 14, Mihelj 7, Pussini 1, Porcorato, Gregori n.e., Cigliani 12, Cernivani 3, De Denaro 9, Crotta 17, Tessaris 6 All.: Barzelatto

INTERCLUB MUGGIA: Sodomaco, Gelleni 4, Angelini, Fort 16, Giovannini 2, Varesano, Zgur 9, Rakic 2, Galimi 5, D’Iglio 2, Dolcetti 3 All.: Zgur

AZZURRA TRIESTE-BASKET 4 TRIESTE 79-45

(19-14, 43-28, 68-36)

AZZURRA TRIESTE: Lo Duca 26, Suerz 15, Fabro 10, Dmitrovic 9, Sala 6, Iannello 4, Termini 3, Norbedo 2, Valenti 2, Mendolia 2, Balde, Covacich. All.: Hruby

BASKET 4 TRIESTE: Minervini 6, Mazzitelli, Balbi Marco 10, Balbi Matteo ne, Fragiacomo 9, Toffoli 5, Mosetti, Cescutti 2, Catenacci 9, Giustina 2, Giuressi, Ganzini 2. All.: Bevitori.

BOR RADENSKA-PALLACANESTRO MONFALCONE RINV.

L’allarme meteo dei giorni scorsi aveva portato la F.I.P. a rinviare preventivamente alcune gare (tra cui questa) al fine di limitare lo spostamento (fino al termine dello stato di allerta) delle persone a tutela della loro incolumità.

La classifica (in attesa dei recuperi): Santos, Servolana e Bor Radenska 6; Basket 4 Trieste, San Vito Trieste, Azzurra Trieste/Several Insurance Broker e Tecnogiemme Venezia Giulia Basket 4; Interclub Muggia 2; Pallacanestro Trieste 2004 e Pallacanestro Monfalcone 0

Il prossimo turno: Pallacanestro Monfalcone-Azzurra Trieste/Several Insurance Broker, Interclub Muggia-Santos, Pallacanestro Trieste-San Vito Trieste/Cemut Piccola Osteria Furlan, Servolana OFM Lussetti-Bor Radenska, Basket 4 Trieste-Tecnogiemme Venezia Giulia Basket

Gara senza storia, la Pallacanestro Trieste travolge Vigevano

A metà gara il tabellone segna 62-17. A memoria non si ricordano 20’ così a Trieste. Ferrero 5/6 da oltre l’arco, Candussi 2/2 e Reyes 2/5. Già, proprio il Justin finalmente rientrato nei ranghi che potrà dare un importante contributo nella parte finale di stagione. Troppa ad ogni modo la differenza in campo tra le due squadre, l’imbarazzante Vigevano ha reso ancora più grande la banda di Christian. Un allenamento e niente più insomma.

Tutto l’interesse dunque si spostava già quasi da subito esclusivamente sugli altri campi per cercare di capire quante possibilità Trieste abbia di mantenere la quinta posizione al termine di questa fase ad orologio. Con la vittoria di Verona contro Roma (grande equilibrio per tre quarti poi accelerazione finale veneta) manca ora solo la matematica a certificarlo.

Il primo canestro è di Wideman, poi Candussi con due canestri e una tripla firma il 7-2. Bomba anche per Reyes: 10-2. Peroni la mette da oltre l’arco per il 14-5. Poi passeranno circa 10’ prima che i lombardi ritrovino il canestro. Trieste raggiunge il massimo vantaggio dei primi due quarti proprio sula sirena con un 3+1 di Ferrero.

Nel terzo quarto la musica non cambia, Vigevano azzecca tre triple con Smith e con Bertetti (2). Il distacco tra le due squadre arriva anche a 50 punti: 81-31.

Nel quarto quarto subito due triple per Brooks e una per Bossi: 92-39. Nella parte finale spazio anche ai baby biancorossi. Trovano gloria Obljubech da sotto e Camporeale dai cinque metri. A superare quota 100 ci pensa il terzo giovanissimo, Rolli con un 2+1: 102-53. Finisce a +46.

 

Il tabellino.

 

PALLACANESTRO TRIESTE      103

ELACHEM VIGEVANO                57

(27-9; 35-8; 19-17; 22-23)

PALLACANESTRO TRIESTE: Obljubech 2, Bossi 5, Filloy 7, Rolli 3, Reyes 15, Deangeli 2, Ruzzier 1, Camporeale 2, Campogrande 3, Candussi 26, Ferrero 23, Brooks 14. All. Christian.

ELACHEM VIGEVANO: Leardini 6, Bettanti ne, Smith 8, Wideman 6, Bertoni ne, Ceron, D’Alessandro ne, Strautmanis 2, Bertetti 12, Battistini 8, Rossi 8, Peroni 7. All. Valentini.

Note.

Tiri da 2: Trieste 18/32, Vigevano18/40

Tiri da 3: Trieste 16/38, Vigevano 6/27

Tiri liberi: Trieste 19/22, Vigevano 3/3

Rimbalzi: Trieste 45, Vigevano 34

Il finale premia Udine, la Pallacanestro Trieste perde il derby e la differenza canestri

Pazzesco! In una gara punto a punto la Pallacanestro Trieste litiga con il canestro nei tiri liberi: 19/34. Nonostante ciò resta in partita sino alla fine subendo il canestro del meno 2 a 4” dalla fine. E qui siamo alla prima scelta discutibile, con 22” da giocare sull’83-83 invece che commettere fallo e poi avere l’ultimo tiro con un buon numero di secondi a disposizione cercando almeno di tenere la differenza canestri a favore (all’andata più tre) lascia giocare e appunto Clark infila. Dicevamo dei 4” dopo il time out triestino, si riparte con la rimessa in attacco, la difesa ovviamente pressa, Filloy cerca qualche compagno libero (alley-oop per Vildera?) ma fa un cross lungo che attraversa il campo ed esce dall’altra parte. Incredibile. Udine non ci crede e non ci crede neanche sulla rimessa a favore quando con 3” ancora da giocare subisce un fallo a centrocampo. Allucinante! Ikangi va in lunetta e non sbaglia l’87-83.

Trieste dunque perde il terzo scontro diretto su tre in trasferta mentre Udine fa 10/10 in casa.

Oltre all’indiscusso fascino del derby, la vittoria in questa sfida vale tantissimo. Chi vince ha ottime possibilità di piazzarsi davanti all’altra prima della fase ad orologio. Un fatto per niente trascurabile. Ogni posizione guadagnata rappresenta infatti un avversario temibile (dell’altro girone) in meno da affrontare in trasferta.

Si parte con il canestro di Alibegovic. Trieste sorpassa sul 6-7 con la tripla di Ruzzier. E a proposito di bombe, ne arrivano copiose: Brooks (2), Monaldi (2) e Alibegovic: 22-17. Nell’ultimo minuto, nello spazio di 12” Trieste commette ben tre falli. Primo intervallo sul 22-21.

Il secondo quarto inizia con Clark a segno. Ruzzier con un 2+1 impatta: 24-24. Trieste mette il naso avantri con una schiacciata di Vildera: 28-29. Triple di Monaldi e di Ikangi: 34-31. Quattro liberi a segno di Delia: 42-34. Un tiro dalla linea della carità anche Brooks e un canestro di Ruzzier danno il 42-37 con si va a metà gara.

Due triple di Ikangi nelle prime battute del terzo quarto: 48-41. Secondo tecnico a coach Vertemati e conseguente espulsione. Udine sbanda, Trieste ne approfitta, Brooks da tre: 50-47. Bombe di Gaspardo, Candussi, Monaldi e Filloy: 58-60. A segno Reyes e Vildera: 58-64. Ancora Reyes da oltre l’arco e poi da sotto: 65-71. L’inerzia è per Trieste. Ma qui si vuole strafare, Deangeli sbaglia la bomba del +9. Ikangi segna. Filloy sbaglia da tre, Caroti segna: 69-71. Clark impatta. Altro errore di Filloy da oltre l’arco. Da Ros firma il sorpasso friulano: 73-71. Botta e risposta da tre fra Reyes e Gaspardo: 76-74. Trieste ha la forza per tornare avanti con Reyes e Brooks: 77-80. Udine a sua volta sorpassa con Clark: 83-81 a meno 32”. E qui la follia triestina costa la differenza canestri. La serata disgraziata si conclude con l'infortunio a Reyes (ginocchio ?)

Il tabellino.

APU UDINE                                    87

PALLACANESTRO TRIESTE           83

(22-21; 20-16; 16-23; 29-23)

APU UDINE: Vedovato, Clark 14, Alibegovic 11, Caroti 5, Gaspardo 20, Delia 6, Da Ros 4, Marchiaro ne, Zomero ne, Monaldi 14, Ikangi 11. All. Vertemati.
PALLACANESTRO TRIESTE: Bossi 2, Filloy 6, Rolli ne, Reyes 18, Deangeli 3, Ruzzier 12, Camporeale ne, Campogrande 2, Candussi 4, Vildera 8, Ferrero, Brooks 28. All. Christian.
Note.

Tiri da 2: Udine 20/34, Trieste 20/41

Tiri da 3: Udine 12/34, Trieste 8/32

Tiri liberi: Udine 11/13, Trieste 19/34

Rimbalzi: Udine 42, Trieste 44

Il Ruggito del Leone, a mente fredda: "Scoperti nel settore lunghi, cambi disorientanti"

Con l'uscita forse un po' inattesa dalla Supercoppa si può considerare esaurito il precampionato della Pallacanestro Trieste (anche se io auspico si possano fare un paio di amichevoli che risulterebbero utilissime visto l'attuale andazzo) e quindi mi ritrovo a pensare, valutare e rivalutare quanto si è visto finora, in campo e fuori dopo la maledetta domenica della retrocessione.
La nuova proprietà, espressasi a caldo per un "repulisti" all'interno della squadra, affida l'incarico di General Manager a Michael Arcieri, professionista esemplare che stava portando Varese ai play off (poi persi per la nota penalizzazione) e che ha meritatamente vinto il titolo di Manager dell'Anno (peraltro appena premiato, complimenti Mike). Arcieri prende possesso del suo nuovo incarico e incomincia a modellare il nuovo roster che dovrà tentare di risalire subito in serie A. Si rinuncia a Marco Legovich (e non poteva essere diversamente) ma si inizia a contrattualizzare i giocatori appena retrocessi (escluso Lever ahimè accasatosi subito a Napoli) partendo da Stefano Bossi e finendo all'ultimo momento utile con Michele Ruzzier (tutti ingaggi conditi da appellativi roboanti per ciascun giocatore).
In parallelo si procedeva a completare il roster con il ritorno di Candussi e l'innesto di due attempati ma sempre validi esterni e cioè Filloy e Ferrero. In seguito sarebbero arrivati i due americani.
Alla presentazione della campagna abbonamenti il presidente disse che il nostro sarebbe stato un team di A1 che avrebbe giocato in A2 al che mi sono chiesto: ma allora perchè siamo retrocessi? Vabbè, passiamo oltre.
Viene assunto un giovane coach americano che incomincia a lavorare dopo Ferragosto plasmando una squadra dichiaratamente votata all'attacco, difesa poca, rimbalzi e corri e tira, senza lunghi o quasi e comunque senza gioco per i lunghi.
Bene, le prime amichevoli e la Supercoppa ci parlano di un team molto affiatato, la chimica di squadra funziona e soprattutto esiste uno splendido affiatamento tra i ragazzi, cosa fondamentale per affrontare un torneo che dura quasi una gravidanza dove andare d'accordo (per dirla facile) è salutare e irrinincianile.Si vince a Cividale e soprattutto contro Udine, pur palesando qualche lacuna difensiva (nelle triple Udine ci è stata davanti grazie a troppi tiri facili piedi per terra). Ritroviamo le prestazioni di giocatori che onestamente con la serie A c'entravano poco (vedi Deangeli e Campogrande). Per cui vincere fa bene e aiuta a vincere.
Bene, arriva il quarto di finale di Supercoppa che ci mette di fronte Trapani, squadra costruita per vincere il campionato e strombazzata oltre misura dal suo presidente (con ragione però, si vedrà alla fine).
Perdiamo meritatamente fin da quasi subito, e assistiamo a una gara a tratti imbarazzante: pur in vantaggio dopo due minuti girandola infinita di cambi, ne abbiamo già parlato, che secondo me portano i giocatori (chi di più chi meno) a non entrare in ritmo e a trovarsi disorientati, in maniera che ognuno comincia a giocare in maniera individuale senza troppe alchimie di squadra. E allora vediamo che davanti a una squadra secondo me più forte di Udine, la squadra di A1 che gioca in A2 va in difficoltà soprattutto in difesa (sia dall'arco che sotto il ferro) ma anche in attacco, Ruzzier non è lui, l'ho visto andare in penetrazione e sul più bello fermarsi scaricare a Ferrero con tripla sul ferro. Tira poco e male, subisce pochi falli, gli manca un lungo verticale a cui consegnare palloni sul ferro per alley hoop o schiacciate, sembra snaturato nel gioco.
Candussi è uscito per un leggero infortunio e la squadra si è disunita e ha subito il parziale decisivo.
Vildera fa il suo ma non è nè verticale nè esplosivo, per cui se penso a nove mesi di torneo con gli infortuni dietro l'angolo, mi sento abbastanza coperto nel settore play/guardie/esterni ma totalmente scoperto nel settore lunghi.
Secondo me manca un centrone verticale (italiano intendo) che permetta a Candussi di giostrare da "4" (che è il suo ruolo) e che possa essere utile in caso di assenze dei compagni. Dire o proporre questo significa anche cambiare sistema di gioco e non credo che questo sia nel "credo" del nostro coach.
Spero che abbia ragione lui e che a partire dal 4 ottobre vedremo una squadra equilibrata e con un impianto di gioco assimilato e produttivo.
Con fiducia, buon campionato a tutti.
 
VITTORIO LEONE

Il Ruggito del Leone, a Verona sconfitta preventivabile: "Arcieri ci sei?"

Trieste perde ancora (81-69) come era abbastanza preventivabile. Meno male che sono all'estero e non ci sono andato di persona e meno male che lo smartphone riproduceva le immagini a scatti così che mi sono risparmiato qualcosa dello scempio di una gara persa giocando male ma che di più non si può.

Erano anni ma tanti che non vedevo giocatori vagare per il parquet in cerca di un'idea, una ispirazione che potesse dare un senso alla loro presenza in campo. Tranne Reyes che salvo e che ammiro per avere accettato questa avventura triestina, tutto il resto è noia (cit. Califano). Ruzzier impalpabile (1 su 5 da due punti) deluso e deludente, Brooks da tagliare (o gioca da solo o è un'azione sprecata), Deangeli tanta grinta ma il basket di serie A gli appartiene poco, Candussi e Campogrande vittime dei falli e i due over 35 (F&F) sono oggettivamente over 35. Si stava salvando Vildera ma dopo tre centri in successione Jamion Christian ha voluto dimostrarci il suo spessore di coach richiamandolo sul pino.

Però nonostante noi non difendiamo, Verona si stava incartando da sola al punto che alla fine del terzo quarto eravamo sopra di uno.
Ma giocare a ciapa no siamo stati più bravi noi e con un bel 1 su 6 da tre e un risicato 4 su 9 da due nell'ultimo periodo abbiamo calato il sipario sul match. A proposito, a Cento calanti da metà gara in poi, con la Effe a rotoli 40 minuti e oggi persi per il campo nel finale: non sarà che atleticamente siamo messi male? Male di gioco e male di fiato, così siamo più sicuri nella prestazione. 
19 palle perse e 10 recuperi subiti vanificano il saldo positivo a rimbalzo, come sempre. Per finire un dato che per me conta molto: i tre piccoli 2 su 13 da tre punti, anomalo a dire poco. E per non parlare delle ali piccole. 
Adesso due strade abbiamo davanti: si resta così (coach e players) e allora guardiamoci dietro perché quest'anno si retrocede in tanti, oppure si cambia (coach e magari qualche giocatore) e allora c'è tempo, si può anche scalare i play off partendo dal basso e magari tornare a sognare.
Arrivano ravvicinate due partite delicatissime, Arcieri ci sei?
 
VITTORIO LEONE

Il Ruggito del Leone, battuta un'indomita Cividale: "Liete sorprese ma manca il killer istinct"

Buona vittoria (col brivido) contro una indomita Cividale (86-79). Si è visto qualcosa di diverso e di migliore rispetto alle gare precedenti, dovuto anche a situazioni inattese e liete sorprese.
Brooks assente per una infiammazione inguinale (peraltro non grave) ha permesso di vedere una pallacanestro più fluida con la palla che correva di più, Ruzzier ha giostrato meglio del solito facendo intravedere che la coesistenza in campo dei due sarebbe da limitare al minimo se non da evitare.
Le sorprese partono da buone scelte offensive di Deangeli, da Ariel Filloy finalmente in starting five e da Luca Campogrande che in questa partita è stato una sentenza: primo tempo al solito anonimo (9 minuti con 1 su 3 al tiro da tre punti) ma secondo tempo da alieno con 6 centri su 7 tentativi da tre punti in poco meno di 13 minuti e conditi da un' ottima difesa. Oltretutto alcuni tiri erano anche contestati per cui gran merito al ragazzo che forse si è sbloccato anche psicologicamente. Di sicuro lo si è visto più concentrato, preciso e lucido nelle scelte di tiro, adesso per cortesia Luca continua così che ritroviamo un giocatore che ritenevo perduto.
Resta il fatto che senza la sua prestazione sarebbe stato complicato portarla a casa, anche a causa della mancanza cronica del "killer istinct" di questa squadra: a circa 3 minuti dalla fine infatti dal punteggio di 81 a 67 subiamo un parziale di 10 a 0 che ci ha fatto vedere le streghe, maturato per errori madornali ma anche per ottime iniziative dei ducali che non sono nuovi a recuperi di questo tipo, e stranamente con Campogrande sul pino: misteri di coach Christian. Poi Reyes ha tolto le castagne dal fuoco e si è vinto.
Partita dai numeri insoliti, 10 su 13 da due punti nel primo tempo e 3 su 10 nel secondo a causa anche della zona messa in campo da coach Pillastrini.
Più lineare invece lo score nei tiri da tre con una percentuale che alla fine del match sarà del 48% con la quale perdere dovrebbe essere impossibile anche perchè siamo ritornati (complice la zona di cui sopra) a tirare molto da tre (40 tentativi contro i 23 effettuati con Udine).
Statistiche ribaltate anche nei rimbalzi, pari nel computo totale ma noi abbiamo catturato solo 9 carambole offensive (15 per Cividale) mentre contro Udine ne abbiamo recuperati ben 20 contro le sole 9 degli avversari. Penso che sia la prima volta che soccombiamo nei rimbalzi offensivi però le percentuali ci hanno salvato. D'altronde nel basket devi fare ciuff altrimenti non si vince, aldilà di palle perse rimbalzi oppure meno tiri liberi (come contro Cividale; solo 4 personali per noi contro i 12 per i ducali).
Partita buona dicevo, e anche buone prestazioni dei singoli, con qualche assenza (Vildera e Ferrero), anche Bossi che ha avuto 10 minuti in campo non mi è dispiaciuto. A proposito di giocatori, suggerisco a Mike Arcieri di scriversi in agenda il nome di Marangon, che deve compiere ancora 18 anni e che me lo porterei in squadra già domenica prossima.
Con Cividale siamo alla terza vittoria consecutiva dopo i bagni di sangue a Cento, a Verona e con la Fortitudo in casa. Siamo su una buona strada. Adesso bisogna consolidare le prestazioni e portare fieno in cascina. Fino alla sfida con Bologna dell'antivigilia natalizia mancano 6 partite: il target è di vincerle tutte. Rimini, Forlì a casa, Orzinuovi, Chiusi a Trieste, Nardò e Cento al Pala Rubini non sono ostacoli insormontabili. Se vogliamo puntare a una fase a orologio non proibitiva vanno messi in cassa i prossimi 12 punti in palio. Chiedo troppo? Ma no dai per una squadra di serie A che casualmente gioca in A2 non può essere troppo. Forza ragazzi, no passi indietro, solo crescita.
 
VITTORIO LEONE

Il Ruggito del Leone, battuta Verona soffrendo: "Contava solo vincere"

Ultima partita del 2023 di fronte Verona, una delle 5 contendenti per la vetta del girone rosso di questo campionato.
Abbiamo vinto (88-85), soffrendo non poco, ed è l'unica cosa che conta. La partita ancora una volta non è stata bella, giocata in sostanziale equilibrio salvo uno strappo a favore di Verona con parziale di 23 a 8 negli ultimi 6 minuti del secondo periodo. In quel frangente noi abbiamo perso la testa e le misure in difesa (ho visto perfino Ruzzier marcare Murphy subendolo ovviamente) e Verona ha sciorinato gioco fluido, belle azioni offensive e ottime realizzazioni.
Ad inizio terzo quarto un ulteriore parziale di 0 a 7 in 2' ci manda a - 12 e a quel punto ho temuto il peggio, ma c'era tutto il tempo per rimediare, grazie a Ruzzier e Brooks siamo rimasti in partita riavvicinandoci e chiudendo il periodo sul 20 pari.
Nell'ultimo quarto abbiamo sistemato la difesa e con un insolito trio di giocatori tutti sul parquet per l'intero periodo (Reyes, Vildera e Filloy) coach Christian ha ripreso Verona lasciandole solo 17 punti nel quarto e portando a casa il fondamentale successo.
Alla fine è stata la vittoria della volontà ma ancora non del gioco.
Nel primo quarto con 7 palle perse (delle quali 3 di Ruzzier, saranno 6 alla conclusione per lui) ci ha salvato un'ottima percentuale al tiro (50% da tre punti e 66% da due) per tenerci allacciati a Verona.
Nel corso della gara le percentuali sono scemate ma comunque abbiamo chiuso con un discreto 39% da tre punti e con un buon 62% nei tiri da due. Deficitari i tiri liberi (13 su 22 che ci potevano costare la partita). A proposito di tiri liberi Verona nell'ultimo quarto non ne ha tirato nemmeno uno (mah, misteri del basket). Un dato interessante è che abbiamo realizzato ben 17 punti da secondi tiri contro i 6 punti dei veneti, dato che finalmente riequilibria il numero di tiri complessivi da due punti (34 erano 15 a Bologna) con quelli da tre (28 con Verona 46 a Bologna).
Parlando un po' dei singoli, Ruzzier (nonostante le 6 perse e il 60% ai personali) e Brooks (con uno smagliante 70% dal campo) a mio avviso sono stati i più convincenti, ma altrettanto importanti sono stati gli ultimi 10' di Filloy (soprattutto in difesa) di Vildera (croce e delizia) e di Reyes (con un 4 su 5 da 9 punti nel periodo).
Archiviamo dunque in fretta questa partita non trascendentale ma utilissima per la classifica e buttiamoci nel 2024 con grinta e determinazione.
Dopo una non facile Piacenza si andrà a Udine e là capiremo molte cose.
Auguro a tutti un 2024 positivo, con gioie, fortuna e salute.
Alla prossima.
 
VITTORIO LEONE

Il Ruggito del Leone, battuto un modesto Cento: "Viste molte cose buone. Un'altra perla di Vildera"

La Pallacanestro Trieste ha ottenuto contro Cento la sua ottava vittoria consecutiva (80-66), con pieno merito anche se va detto che Cento non è stata avversaria particolarmente difficile, anzi una delle squadre meno dotate viste al PalaRubini.
Però le partite bisogna vincerle e farlo non è mai del tutto scontato.
Le cose buone viste sono state molteplici: un'ottima difesa, una veloce circolazione della palla, ma soprattutto una gara indirizzata sin dalla palla a due, un crescendo che ci ha portato a metà terzo quarto sul 55 a 33 e da lì un piccolo black out con un parziale negativo di 7 a 16 fino alla fine del periodo per poi affrontare in parità l'ultimo spicchio di gara.
Abbiamo preso 5 rimbalzi in più, perso 4 palle in meno (solo 6 le nostre) e fatto 10 falli contro i 17 degli emiliani per cui abbiamo eseguito 12 tiri più di loro, ma attenzione, abbiamo tirato con le medesime percentuali di Cento, sia nei tiri da due punti che nelle bombe, addirittura abbiamo fatto molto peggio nei tiri liberi.
E a questi risultati va data una notevole rilevanza in chiave Fortitudo, dove la nostra squadra oltre al bel gioco e alla difesa dovrà provvedere a metterla dentro con maggior precisione.
E lo stesso discorso vale per singoli giocatori, con Filloy ancora a zero centri come contro Nardò, Reyes e Ruzzier, peraltro autori di un'ottima partita, ancora con percentuali leggermente deboli, così come Candussi, mentre un'altra perla ha collezionato Giovanni Vildera, di nuovo in doppia/doppia e dobbiamo salutare la bella performance di Deangeli (3 su 6 nelle bombe) "battezzato" male da coach Mecacci che in sala stampa aveva detto di aver ritenuto il nostro capitano negativo al tiro e da Campogrande (anche lui al 50% nelle triple) che per me gioca troppo poco. Rimane Brooks, che già da un paio di partite (ossia da quando ha lasciato la regia a Ruzzier) tira poco visto il largo minutaggio e realizza pure poco. Per Bossi 12 minuti buoni ma anche lui con pochi tentativi al tiro.
In definitiva 3 giocatori hanno tirato il 60% delle conclusioni totali (Reyes, Ruzzier e Candussi) e quelli che hanno dimostrato di avere la mano migliore hanno tirato di meno (anche se va detto che non sapremo mai se avessero mantenuto tale rendimento).
Ancora vistosi e concreti passi avanti per la nostra squadra dunque, che adesso arriva con il morale alto e in buone condizioni di forma al momento clou della regular season (Fortitudo, Verona e Udine nelle prossime quattro gare).
Fateci vedere già sabato che è tutto vero quello che stiamo vedendo e che siamo il team che può ambire con solidità e fiducia al primo posto la sera di domenica 4 febbraio.
 
VITTORIO LEONE

Il Ruggito del Leone, buona gara ma a Desio è sconfitta: "Passi in avanti dello staff tecnico, qualche partita si vincerà"

Finalmente ho visto una buona gara, a Desio l'abbiamo persa (96-92) ma penso che con Reyes in campo l'avremmo vinta.
Partita vivace e scorrevole e difese estremamente molli da ambo le parti, ma alla buon'ora ho visto qualcosa di buono dallo staff tecnico, ho visto cambi ben calibrati, ho visto giocatori inguardabili tolti dal campo e mai più rimessi, ho visto "solo" 34 tiri da tre punti e ho visto molte penetrazioni e buoni giochi dentro e sotto il ferro. Ripeto, la difesa di Cantù era permissiva ma io ho visto cose buone in quella che potrebbe benissimo essere la finale promozione (se noi ci ritrovassimo con continuità) dei play off.
C'è da dire però che perdere tirando col 72% da due punti e col 38% da tre è delittuoso e quindi la difesa va registrata e stretta come si à visto per un troppo breve momento a inizio terzo quarto. Da troppe gare prendiamo 90 punti e questo va cambiato.
Inoltre nell'ultimo quarto è affiorata la stanchezza, soprattutto Ruzzier è stato meno lucido, d'altronde abbiamo giocato praticamente in 5 con minutaggi altissimi (Brooks 36', Filloy 32', Ruzzier 35', Vildera 37', Candussi 27') è normale cedere nel finale, mi sarebbe piaciuto concedere a Campogrande (2 su 2 dal campo) più dei 9' che ha disputato mentre Ferrero, Bossi e Deangeli giustamente sono stati utilizzati solo per far respirare i titolari.
Purtroppo anche questa partita, peraltro ben giocata, mi ha fatto capire una volta di più che il nostro roster per vincere è composto da 6/7 giocatori che però non basterà senza una difesa che come ho detto possa farci vincere gare come questa ossia con percentuali da urlo.
Dal campo entrambe le squadre hanno tirato 63 volte con 34 centri, incredibile, la differenza alla fine è stata nei tiri liberi concessi dove Cantù con un siderale 19 su 21 ha firmato la vittoria, proprio quando la nostra percentuale sui personali è stata all'altezza (85%). Complice in tutto questo il solito delta negativo sulle palle perse (solo 9 le nostre ma addirittura 5 quelle di Cantù).
Adesso possiamo dire che la squadra vista con i brianzoli sarà in grado di portare a casa 2, 3 forse 4 vittorie nelle restanti 8 partite della fase a orologio per cui il quinto posto dovrebbe essere blindato e quindi andrei con i piedi di piombo nel recuperare Justin Reyes, potrebbe essere il valore aggiunto per tentare l'avventura negli spareggi decisivi.
Un ultima considerazione: i successi di Orzinuovi e Cividale evidenziano la netta superiorità del girone rosso su quello verde, nonostante all'appello delle vittorie (per ora) noi stiamo mancando.
 
VITTORIO LEONE

Il Ruggito del Leone, contro Nardò visto le streghe: "Vinto nonostante le percentuali deficitarie"

Abbiamo vinto (bene) una partita che non si poteva perdere, eppure nel primo tempo abbiamo visto le streghe, siamo stati impacciati e imprecisi, dopo 4'30" con Nardò ancora a zero punti dovevamo essere già in fuga invece ci siamo fatti riprendere complici macroscopici errori dei singoli (Candussi su tutti) e percentuali orribili.
All'intervallo lungo non sapevo che gara avrei visto nella ripresa, di sicuro nel primo tempo non mi sono piaciuti, non sono riusciti a coinvolgermi o emozionarmi.
Nel secondo tempo il ritmo gara è cambiato, il quintetto schierato da coach Christian era finalmente credibile e alcuni giocatori, pur in mezzo a errori significativi, hanno realizzato con discreta continuità (soprattutto Vildera) e sfruttando un calo fisiologico di Nardò (che ha avuto una gara pesante in settimana) e lucrando sulle tante palle perse dei pugliesi (abbiamo tirato 8 volte in più)  la abbiamo portata, mi ripeto, doverosamente, a casa. Quello che intendo dire è che la nostra squadra è superiore a Nardò in tutto e di conseguenza a mio avviso non dovremmo soffrire così. Comunque è andata bene nonostante le percentuali ritornate deficitarie: 64% ai tiri liberi, 28% nelle triple e 50% nei tiri da due punti (ma alla fine del primo tempo erano al 35%).
Poi decisioni secondo me poco comprensibili della panchina, Brooks 7 punti in un amen fuori (seppur con 2 falli a carico) per tutto il primo tempo, e nell'ultimo quarto il quintetto che ci stava portando alla vittoria a 5'40" dal termine viene cambiato in tre elementi (tra cui un buon Vildera), però chi vince ha ragione e mi adeguo.
Guardando ai singoli, Reyes e Campogrande 24 punti in due nelle bombe è tanta roba, peccato riscontrare praticamente il nulla (sempre nelle bombe) negli altri giocatori.
Ruzzier sta crescendo, Vildera, pur con altre caratteristiche surroga Candussi (un po' nelle nuvole in questa partita) con autorità, Filloy pur con le polveri bagnate dimostra intelligenza con alcune giocate di altra categoria.
La difesa invece mi è piaciuta, tutti i ragazzi si sono adoperati al massimo, addirittura senza commettere falli per 9 minuti nell'ultimo quarto (sarà vero o arbitri un filo permissivi?), diciamo che questa vittoria (83-75), secondo me, è figlia proprio della fase difensiva e della grande precisione di trovarsi spesso sulle linee di passaggio dei salentini.
Si sta delineando un torneo (la classifica parla chiaro) spaccato in due, noi stiamo tutto sommato migliorando, ma quanto? Tra un mese ne sapremo tanto ma proprio tanto di più, intanto testa a Cento contro cui abbiamo perso malamente due mesi fa, ma sono convinto che la striscia positiva continuerà.
 
VITTORIO LEONE

Il Ruggito del Leone, derby risolto sulla sirena: "Contro Udine una vittoria che non risolve i problemi"

Abbiamo vinto (incredibilmente) il derby contro Udine (57-54): la partita che in tanti aspettavano come quella della svolta, come quella che doveva farci  capire se il "work in progress" sbandierato a più riprese dalla coppia Arcieri-Christian stava dando i primi frutti.
Niente di tutto ciò, passi avanti non se ne sono visti, caso mai passi indietro e mi spiegherò.
Per prima cosa dico che vincere questa partita paradossalmente potrebbe essere controproducente in quanto la vittoria maschera (con l'entusiasmo derivante, soprattutto dentro la squadra e la società) tutte le "magagne" che questo team si porta dentro. Perderla, come poteva essere normale, forse avrebbe potuto dar da pensare a una svolta tecnica, anche se a sentire ripetutamente le posizioni del GM nei confronti del coach tale svolta io la vedo lontanissima se non impraticabile.
Partita da passi indietro dicevo, punteggio da ricreatorio, due squadre brutte da vedere e ad oggi penso che nessuna delle due abbia chances di promozione, però le cose cambiano in un campionato e magari sarà la finale play off per la promozione (sorrido).
Gioco inesistente, schemi inesistenti, giocatori che dettano linee di passaggio inesistenti, la morale è che quando si va in transizione (soprattutto Brooks) e si dovrebbe (come vogliono Arcieri e il coach) concludere entro i primi 8 secondi, ecco non succede niente perchè il play si trova la difesa schierata ed è notte fonda: palleggi ripetuti, a volte sui piedi, a volte generatori di palle perse, ma mai un'azione di attacco che porti al tiro. Tuttalpiù si penetra e immancabilmente si sbagliano lay up elementari, figli evidenti del non saper cosa fare della palla.
E a questo proposito abbiamo rivisto una prestazione dei tre esterni (Eli, Ruzz e Ariel) largamente insufficiente già nel primo tempo (2 su 16 al tiro in tre e alla fine sarà 8 su 28 ma da quei tre giocatori il 29% dal campo è troppo poco).
Strafalcioni in serie li abbiamo visti tutti, epico un gioco a due nel pitturato tra Ferrero e Vildera nel secondo tempo, passaggi complicati a giocatori con le mani insaponate (niente nomi qui) tiri da tre punti richiesti a chi quel fondamentale non è il suo pane e potrei continuare.
Ma stavolta c'è stata la terna arbitrale a favorirci in maniera solare (3 tiri liberi concessi a Udine, il fallo finale di Teo che non ha visto nessuno e il bonus di Udine già esaurito a più di 7 minuti dalla fine del quarto periodo, che significa tiri liberi a ogni fallo) e anche la cattiva gestione del vantaggio (8 punti a inizio ultimo quarto) da parte di Udine che poteva comodamente chiiuderla.
Capitolo a parte i rimbalzi: vero che con 56 rimbalzi contro 38 vincerla per caso all'ultimo tiro non si nè visto mai, ma bisogna capire il perchè. I nostri 20 rimbalzi offensivi (contro i 9 di Udine) sono figli di ripetuti tiri sbagliati da sotto, anche quattro di seguito per cui è un dato statistico che va letto con cura. Ad ogni modo, sono 11 possessi in più che andrebbero monetizzati.
Guardando ai singoli, Reyes si è sbattuto tutta la partita a recuperare carambole (saranno ben 17 alla fine con 9 offensive) ma nel secondo tempo Portorico ha bussato alla cassa, comunque senza di lui non c'è chance di vittoria (nel "crunch time" è stato decisivo).
Brooks mi ha innervosito al punto di farmi urlare "basta" però ha messo dentro il pallone che gli concede un bonus di 6 partite (dopo spiegherò). Candussi per me dovrebbe giocare più sotto canestro ma qui entra il coach che oltretutto nel finale lo tiene fuori con tre falli facendo fare il "5" a Reyes. Filloy balisticamente non si è ripetuto ma quasi 33 minuti sul parquet a 37 anni si sono sentiti è come (in positivo). Fino a qua le cose buone o perlomeno accettabili.
Volutamente non parlo di chi sta deludendo (e lo sapevo già) e di chi sta deludendo a sorpresa. Ma ci ritorneremo sopra.
Adesso spiego il bonus per Brooks. Abbiamo davanti 6 gare sulla carta abbordabili (in casa Cividale Chiusi Forlì, la più complicata e fuori Rimini Orzinuovi e Nardò cha sta sorprendendo prima di ricacciarci nelle gare tostissime): se arrivano almeno 5 vittorie questa squadra avrà completato il suo "work in progress" e potrebbe affacciarsi ai play off con qualche chance di vittoria, diversamente ritengo che l'appuntamento che tutti vogliamo vada rimandato a data da destinarsi. In attesa del prossimo derbyno, buona settimana.
 
VITTORIO LEONE

Il Ruggito del Leone, è sempre bello battere Udine: "Spirito di squadra e tante rotazioni"

Vincere un derby (86-75) è sempre importante e anche bello, vincerlo dopo cinque anni contro Udine ha sempre un sapore dolce, ma quello che c'è da dire su questa partita è che non sembrava una gara di precampionato bensì quasi da playoff: intensa, vibrante e combattuta con la voglia di emergere.
La Pallacanestro Trieste è stata sempre davanti, eppure Udine non ha demeritato.
Vinta ai rimbalzi, specialmente nel secondo tempo quando hanno giganteggiato Deangeli e Candussi, oltre a un ottimo Reyes (12 carambole complessive di cui 5 offensive). Vinta nella percentuale dei tiri da due punti (nelle triple meglio Udine) e nei tiri dalla lunetta (con un fondamentale 19 su 20).
La squadra in attacco gira che è bella da vedere, 18 assist contro gli 8 degli avversari, tutti i "piccoli" con mani calde (con eccezione di Ruzzier che si prende ottimi tiri ma deve aggiustare la mira), Reyes che si allena da pochi giorni con viaggi intercontinentali alle spalle e che pur sparando a salve nel tiro (4 su 16 dal campo) mostra una grande garra e una condizione fisica eccellente che gli permette di recuperare rimbalzi importanti per chiudere in doppia/doppia e come debutto non è affatto male. E poi c'è il totem Candussi, monumentale ma dinamico che chiude a 21 punti con 7 su 10 dal campo: 5 su 6 ai personali, 7 rimbalzi e 3 assist. In attacco dicevo che la difesa invece è ancora latitante, certi meccanismi devono essere perfezionati soprattutto sul tiro degli esterni avversari.
La risposta più bella che è arrivata da questa partita è stata lo spirito di squadra, gli aiuti tra i giocatori, la voglia di buttarsi su ogni pallone vagante o contestabile. Ecco se questa solidarietà e amicizia tra i ragazzi dovesse consolidarsi appieno allora ecco che ci aspetta un torneo ricco di soddisfazioni, non sarà facile batterci nè espugnare il PalaRubini.
Certo un campionato riserva situazioni impreviste come infortuni e/o cali atletici ma il sistema di gioco che coach Christian sta inculcando nella squadra, ricco di girandole di sostituzioni (stavolta abbiamo visto Deangeli giocare alcuni frangenti da "5") potrà garantire il mantenimento di una valida condizione atletica fino a giugno senza cali di rendimento nei singoli.
Personalmente mi intriga tanto Eli Brooks, sono arciconvinto che farà un grande campionato, contro Udine ha prodotto il 67% dal campo con 4 rimbalzi e 5 assist ma soprattutto mostrando personalità che alla sua età e al debutto in Europa non è poco.
Adesso in Supercoppa giocheremo martedì 19 in casa. Andare avanti in Supercoppa per noi è un perfetto percorso di preparazione al campionato, mancano soltanto due settimane oramai.
Lo abbiamo già detto, la A2 è un altro torneo, manca la spettacolarità di certi giocatori e l'atmosfera della serie A però sono convinto che questa stagione vinceremo tante partite e soffriremo di meno, poi a giugno si vedrà se ci sarà una gioia finale.
 
VITTORIO LEONE